Gerardo Sangiorgio: bagliori di umanità nel buio della grande Storia.

Sono scritti intensi. Lettere e riflessioni di Gerardo Sangiorgio, siciliano di Biancavilla, che vive gli eventi della guerra, dell’8 Settembre e della deportazione nei lager nazisti. Lui, antifascista che rifiuta di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò, segue il destino degli internati militari italiani. Rinchiuso nei campi di sterminio in Germania, vive indicibili sofferenze. Si aggrappa tenacemente alla sua fede cristiana. Il rapporto epistolare che riesce ad avere con i familiari (soprattutto con la madre) copre il periodo 1941-1945: lettere che vengono qui pubblicate per la prima volta.

Bagliori di umanità nel buio della grande Storia, che travolge l’Italia, l’Europa, il mondo. Dopo “Internato n. 102883/IIA. La cattedra di dolore di Gerardo Sangiorgio” (Nero su Bianco Edizioni, 2019), Salvatore Borzì ci restituisce, ancora una volta, la voce di un autentico testimone di libertà, sopravvissuto agli orrori del Novecento.

Un uomo giusto, capace di “parlarci” ancora oggi, grazie alla sua eredità civile, intellettuale, educativa e letteraria: antidoto ai rigurgiti di intolleranza e allo smarrimento della memoria di un atroce passato.

Oltre alla prefazione dello storico Francesco Benigno, arricchiscono il volume alcuni brevi contributi appositamente scritti da Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Giulio Ferroni, Giuseppe Galasso, Claudio Magris, Franco Marcoaldi, Enrino Nistri, Massimo Recalcati, Liliana Segre, Luca Serianni e Salvatore Settis.

AUTORE Gerardo Sangiorgio
CURATORE Salvatore Borzì
CONTRIBUTO Francesco Benigno

12,00 

Informazioni aggiuntive

Formato

172 pagine
13,5 x 21 cm

Carta

Avoriata (interna)
Patinata (esterna)

Copertina

Flessibile con alette

Rilegatura

Brossura fresata

Anno di edizione

2020